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La Bing! Information Design , il "davide" della situazione, ha dichiarato di usare il marchio Bing! da circa dieci anni ma, Kevin Kutz, portavoce di Microsoft, sostiene: "Siamo convinti che questa accusa è priva di fondamento e crediamo che non vi sia confusione nel mercato per quanto riguarda questo marchio". Certo è che se microsoft dovesse rinunciare al nome, trovare un altro "marchio" per il motore su cui si basano tutti i suoi sforzi non sarà certamente facile.
Microsoft e Google dovranno rispondere in tribunale delle accuse mosse dalla Blues Destiny Records, piccola casa discografica che avrebbe depositato tre distinte denunce contro il servizio P2P RapidShare e contro i motori di ricerca Google e Bing. RapidShare sarebbe sotto accusa per aver ospitato quanto necessario a scaricare una dozzina di brani degli autori Ronny Sessum, Roy Powers e Peter McGraw, tutti sotto contratto presso la Blues Destiny Records; Google e Bing sarebbero invece colpevoli per aver favorito le attività RapidShare indicizzandone le pagine sotto accusa. Per RapidShare l'accusa è diretta: il servizio avrebbe ospitato materiale dai tre autori, ivi compresi album completi, creando un lucro proprio ai danni della piccola etichetta.
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