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L' Ottimizzazione per i Motori di Ricerca è tra i fattori più importanti a livello di blogging. Riuscire a collocare un blog nelle prime posizioni dei risultati di ricerca dei diversi motori sull'argomento trattato equivale praticamente ad investire in pubblicità e traffico, ma senza spendere soldi e facendo quello che più ci piace; cioè scrivere del nostro hobby, del nostro lavoro, di una nostra passione. Prima di sapere come avvalersi di una buona pratica nell’ottimizzazione di un blog, o di un sito, è essenziale sapere come sono categorizzate il complesso di tecniche da poter utilizzare per rendere il nostro lavoro sul blog a portata di qualcuno - ricordate la storia del libro che nessuno a mai letto?!? -. Quindi partiamo dal presupposto di "dare qualcosa da leggere", originale e unico, di avere un bel contenitore di questo qualcosa da leggere (ovviamente, Joomla!). Andiamo a caccia di lettori!!! Non tutti i metodi che possiamo utilizzare hanno la stessa valenza. I più semplici partono ad esempio dall' utilizzo di un buon title, bella descrizione e keyword quanto basta, com'anche inserire con logica gli H1 H2 H3, il Tag alt nelle immagini ... altre tecniche sono più aggressive, come la autoduplicazione dei contenuti, la generazione di pagine spam, l'utilizzo spinto di un network.

Alcune delle tecniche sono, sembrerà strano, richieste dai motori, altre sono condannate a far precipitare un sito se non si usano con raziocinio, da professional Seo per intederci. Joomla! permette con facilità di utilizzare quasi tutte le tecniche della prima categoria, mentre è necessario qualche componente per spingersi nella seconda.

E' di uso comune inglobare le tecniche in tre grandi categorie

Le Tecniche Seo

White Hat

Grey Hat

Black Hat

Le tecniche Bianche sono le più semplici da utilizzare - tra queste moltissime sono richieste dai motori -, mentre complicatissimo è utilizzare tecniche Nere per il rischio di penalizzazioni o ban. Quest'ultima categoria è ad uso solo dei professionisti del settore che la utilizzano molto meno di qualche anno fa. Ma questo non significa che alcune di queste tecniche non siano state modificate ed adattate al "tempo che corre".


Ad attuare tecniche Black Hat Seo spesso è un vero professionista, o ancora più spesso un insieme di professionisti. Il Black Hat è sicuramente il lato più estremo del lavoro di un Seo.

L'attuazione di tecniche Black Hat spesso è legato alla forzatura di sistemi, all'automazione della produzione di contenuti e di link, su diversi blog, forum ed anche social, sfruttando alcune vulnerabilità dei sistemi presenti nella rete o oltrepassando misure di sicurezza anti-spam che le pagine web presentano. Tutto è studiato per permettere a software seo specifici di poter inondare la rete di contenuti e link. In questa categoria rientra anche un'attività relativamente semplice come l'autogenerazione e duplicazione di contenuti.

I siti che fanno uso di tecniche Black Hat, in genere hanno una vita molto breve, sufficente comunque per lo scopo che si prefiggono. Tali tecniche, ad esempio, vengono utilizzate ancor oggi nei periodi stagionali clòu della località turistiche per spingere strutture come alberghi, ristoranti, luoghi di ritrovo.

Il Grey Hat comprende una serie di tecniche più equilibrate. Chi attua queste tecniche possiamo definirlo come un bravo White Hat, che rispettando le regole per gran parte delle sue azioni seo,alle volte fa qualcosa di scorretto, oltrepassando la linea di confine tra il bianco ed il nero...

Il Grey Hat, seguendo l'ordine di difficoltà è un lavoro più lungo e sofisticato, e può consistere ad esempio nel crearsi un network con centianai di siti dove probabilmente applicherà una qualche tecnica di automazione, duplicazione e generazione automatica di contenuti, creando così un gran numero di siti pronti ad essere sfruttarli per spingere qualche nuova creatura.

 


Le tecniche White Hat adattate a chi svolge un attività di ottimizzazione nei motori di ricerca identifica una figura professionale e non che utilizza metodi considerati corretti dai motori di ricerca. Per svolgere queste attività sul nostro Joomla possiamo servirici delle istruzioni pubblicate da Google nel Tutorial per Web Master.

Per segnare un limite tra la categoria White Hat e le altre, ricordiamo che la compravendita di link è una tecnica non ammessa dai motori. Mentre va benissimo utilizzate gli H1, H2, H3, tag alt nelle immagini, etc etc...

Il compito di un White Hat, è dunque quello di ottimizzare le pagine web, cercando di produrre articoli sempre nuovi e di qualità che generino link spontanei, sfutta i social network quali strumenti di promozione, scrive comunicati stampa, fa spesso article marketing e, in generale, è sempre a caccia di link. E' chiaro che questa tipologia di tecniche, la white hat, è un attività obbligatoria, consigliata dai motori e utile agli utenti.

Cosa fa il White Hat

1) Sfrutta al meglio gli strumenti di creazione delle pagine web
2) Scrive il codice del sito utilizzano al meglio la semantica del codice di programmazione
3) Aumenta e migliora col tempo la quantità dei contenuti, di quelli già scritti e quelli che scriverà
4) Cerca di Indicizzare tutte le pagine del sito
5) Rende accessibili i contenuti principali e secondari del sito dai robot dei motori di ricerca
6) Compie un attività di scambi di link con siti simili e di settore
7) Inserisce contenuti di qualità nelle pagine e negli articoli
8) Sceglie le parole chiave mirate alla tipologia di utenti/visitatori a cui si vuole rivolgere
9) Cerca di aumentare la visibilità utilizzando strumenti pubblicitari forniti dai motori di ricerca
10) ...

Il web design, o webdesign, o progettazione per il world wide web, è un'espressione inglese per indicare la progettazione tecnica, strutturale e grafica di un sito web. La figura professionale dell'addetto alla progettazione per il web, il web designer, nata con lo svilupparsi del World Wide Web, e presenta varie analogie teoriche con quella dell'architetto.
La realizzazione di un sito web è un'operazione che coinvolge e fonde diverse competenze: il prodotto finale deve essere gradevole, di facile esplorazione, presentare in maniera chiara i propri contenuti ed essere utilizzabile in sicurezza e con semplicità.

La parte di Wikipedia che prediliggo è questa: così come per la costruzione di un palazzo, il webdesigner deve avere varie competenze che vanno dallo studio del singolo elemento alla complessità del progetto (il cosiddetto "zoom in e zoom out"), ed avere competenze di usabilità ed accessibilità.

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