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Proteggersi dallo spam nei commenti di K2

La lotta contro lo spam nei commenti è una delle attività più noiose nella "manutenzione" di un sito web. È necessario c

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Disponibili al download due aggiornamenti: Joomla 5.0.2 e Joomla 4.4.2

Il progetto Joomla! annuncia il rilascio di Joomla 5.0.2 e Joomla 4.4.2. Entrambe le versioni non prevedono migliorament

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Estensioni

La presentazione di Sobi2 al JoomlaDay in Francia

Sobi2 è un CCK (Content Construction Kit) che la cosa che fa meglio è essere una directory per Joomla!. E' concepito c

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Trucchi e Consigli

Un fix per la Joomla 1.5

Per chi utilizza un joomla!® come impalcatura del proprio sito web questo può definirsi un periodo "impegnativo" visto g

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Si parlava di +1 e indicazioni che gli utenti potevano dare al motore di ricerca per posizionare meglio i siti qualitativi, quelli che piacciono ai navigatori e che ritengono utili. Per perseguire questo scopo, invece del voto positivo (+1), ciò che si può notare nelle serp inglesi sotto google.com è un bel Block all results che appare quando entriamo in un sito e ne usciamo cliccando sul tasto indietro del browser.

Se il sito non è di gradimento, un click su Block all results e quel sito, nessuna pagina di quel sito, comparirà nelle tue ricerche. Il bottone compare anche se non si è loggati, e pare venga presto inoltrato in tutte le versioni in lingua del motore di ricerca più famoso ed utilizzato.

Ci sarebbe da valutare qualche implicazione se questi dati, raccolti da google, possano, e in  quale percentuale, contribuire al ranking totale di un sito web.
Ovviamente, cliccare su quel tasto implica la non visualizzazione solo per chi ci clicca, ma se questi click sono ripetuti, continui, da diversi luoghi, diversi browser, diversi sistemi operativi.... da persone tutte diverse...

Pubblicato in Google
Sabato, 09 Aprile 2011 17:09

Sopravvivere al Panda Google Update

Parliamo ancora del Panda Update, l'aggiornamento dell'algoritmo che ha il compito di classificare i siti web che Google inserisce nel suo indice. Anche se l'intenzione di questo aggiornamento è "sincero", purtroppo, alcuni buoni siti sono stati colpiti dal Google Panda Update. Analizzando un pò la situazione su Google.com, e leggendo qualche blog in lingua, trovo spesso le stesse indicazioni su come aggirare questo aggiornamento cercando di uscirne immuni e mantenere le posizioni che con lavoro e sudore abbiamo ottenuto...

Panda Update Google

10 consigli per sopravvivere al Google Panda Update

1. Seguire quello che Google suggerisce: "Se si ritiene di aver subito, o di poter subire, l'impatto di questo cambiamento è necessario valutare tutti i contenuti del tuo sito e fare del vostro meglio per migliorare la qualità complessiva delle pagine del tuo dominio. La rimozione di pagine di bassa qualità o lo spostamento ad un dominio diverso potrebbe aiutare la vostra classifica.

2. Sbarazzarsi di ogni possibile contenuto duplicato dal tuo sito. Approfittate del robots.text per bloccare Google bot su articoli, categorie, tag e qualsiasi altra pagina che potrebbe apparire come contenuto duplicato.

3. Per aiutare i bot di Google a sbarazzarsi dalle pagine con o senza www, aggiungere il tag "rel = canonical" per bloccare una di queste versioni della tua struttura URL.

4. Se credi che qualcosa possa cambiare negli accessi, cerca le pagine che potrebbero essere più colpite e se queste pagine hanno un maggiore volume di contenuti duplicati puoi riscriverle e modificarle per renderle uniche e ricche di informazioni.

5. Non riempire le pagina di messaggi pubblicitari troppo intrusivi. Il rapporto tra il contenuto e la pubblicità sembrano avere un impatto  importante sulla classifica dopo l'update. Nonostante tutti gli ADV consiglino di posizionare i banner in posizione alta nella pagina, questo fattore può diventare decisivo nella valutazione di un sito web.

6. Individua le pagine di bassa qualità e considera l'uso di un redirect 301 per reindirizzare anzianità e trust a contenuti di miglior qualità del tuo sito.

7. Anche se questo non sembra importante, assicurarsi di modificare e semplificare al massimo tutte le pagine che sono "sovraottimizzate" o con un alta percentuale di parole chiave nel testo.

8. Adoperarsi per una più alta qualità dei tuoi siti web / blog in modo che i lettori li trovino informativi, pieni di contenuti editoriali di qualità e facilmente navigabili.

9. Per tutti quei siti farciti di foto o siti si basano principalmente sui video, non esitare di più a includere alcuni contenuti significativi di tipo testuale.

10. Per sopravvivere alla perdita di traffico causato da Google Update Panda, opta per implementare la tua presenza sui social media quali Facebook e Twitter. Provare a usare questi social per indirizzare il traffico verso il tuo sito aziendale e costruire con la tua presenza un brand.

Bene.... questi sono alcuni consigli che gli americani ci mandano dopo l'update operato da google. Non bisogna certo prenderli alla lettera, anche perchè le cose possono ancora cambiare oltreoceano, e non è detto che in Italia l'influenza del nuovo algoritmo possa creare scompensi rilevanti - o colpire il tuo sito -. Però ricordati che una pre-analisi al tuo sito può servire nel caso vai giù nelle ricerche, ma anche per avere dei vantaggi dal panda  update e portarlo a tuo favore.... agire sin da ora sulle pagine di scarsa qualità potrebbe ripercuotersi positivamente, ad update avvenuto, per tutto il tuo sito.

E' chiaro che se scrivi contenuti di qualità nella tua creatura online i rischi di subire flessioni è impensabile, ma quando avviene un aggiornamento c'è sempre chi perde.... ma anche chi vince. Per questo, meglio non trascurare interventi proattivi a fini positivi.

Pubblicato in Google

Google Panda UpdateManca poco all'implementazione anche in Italia da parte di google del nuovo update che tende a penalizzare nelle serp del motore  di ricerca i siti che copiano, riprendono e ripubblicano contenuti che vengono prima pubblicati su altri siti web. Google Caffeine ha velocizzato l'indicizzazione di nuovi articoli, e si può dire che Google Panda Update ne è il figliastro che ha il compito di individuare i siti di bassa qualità che più che fornire utili indicazioni, approfondimenti, analisi di argomentazioni valide, pubblicano contenuti che hanno il solo scopo di scalare le serp del motore accapparrandosi visite non certo meritate.

L'annuncio del nuovo update, che prende il nome dal tecnico Google che lo ha sperimentato, è stato annunciato a fine febbraio ed è operativo al momento solo in Usa, e solo su Google.com.

L'algoritmo modificato ha lo scopo di classificare meglio la qualità dei siti e dare spazio solo a chi realmente da un valore aggiunto all'argomento trattato. Ora, il dubbio su come un algoritmo riesca a distingure la "qualità di un contenuto" è un mistero, ma le prime considerazioni che dal 24 febbraio si susseguono in rete analizzando le serp statunitensi non sono del tutto positive. Infatti, alcune content farm che questo nuovo update doveva colpire hanno addirittura guadagnato posizioni e visite mentre siti importanti che fanno dell'unicità e originalità del contenuto un principio del loro lavoro hanno perso posizioni, visite, e sopratutto introiti importanti.

La situazione statunitense è molto diversa da quella nostrana, dove di content farm vere e proprie non ve ne sono molte. Negli USA invece spopolano i siti di dubbia valenza, mentre qui da noi perlopiù chi rischia grosso sono i copioni, gli aggregatori, i siti di Article Marketing e di comunicati stampa, le directory e probabilmente anche gli e-commerce che pubblicizzano prodotti ed utilizzano le stesse descrizioni che i produttori hanno nelle loro presentazioni.

Questo non significa che tutti gli altri siti siano immuni e visto il rischio di vedersi penalizzati i propri siti è utile che sin da ora ci si ponga osservando le nostre creature alcune domande:

Il mio sito è interessante per chi lo visita?
I miei contenuti hanno una gerarchia utile?
Chi approda nel mio sito quanto tempo permane su di esso, e quante pagine visita?
Cerco di scrivere per gli utenti oppure lo scopo è quello esclusivo di trovare le parole chiave più ricercate?
I miei articoli sviscerano l'argomento di cui trattano, o sono solo un accozzaglia di parole chiave?
Quanta pubblicità hanno le mie pagine? è fastidiosa o si integra bene?.... ce ne sarebbero altre di domande, ma già queste (se viste con obbiettività) possono dare indicazioni riguardo alla presunta influenza sul sito del nuovo update.

Del nuovo algoritmo una cosa sembra certa: l'analisi sarà fatta sulle pagine, e non sull'intero dominio. Bastano poche pagine inutili che tutto il sito potrà subire un calo di visite dal motore di ricerca per la perdita di posizioni importanti nella classificazione che google mostrerà nelle serp dopo l'introduzione del Panda Update. Attendiamo che anche in Italia il nuovo algoritmo sia operativo per trarre altre considerazioni, ma, nel frattempo, essere obbiettivi nella valutazione dei nostri siti potrà metterci nelle condizioni di affrontare il cambiamento nel modo migliore.

Venerdì, 18 Febbraio 2011 21:22

Reti Sociali | Google con una marcia in più

Google si da alle grandi manovre in ambito sociale; catalogare ordinatamente i contenuti che gli utenti condividono sul web è l'obiettivo. La società famosa per il suo motore di ricerca non ha certo brillato in questo campo, e sino ad oggi non compete direttamente coi social network più noti. La strada intrapresa da pochissimo tempo è quella di sfruttare il successo delle reti sociali come un elemento di crescita anche per lui. Le novità introdotte da oggi sono la prima fase di una serie di manovre in chiave sociale.

Sulla versione italiana del motore è da tempo possibile cercare attraverso i contenuti postati dagli utenti. "Ora Google mostra tra i risultati social anche quello che gli utenti condividono, non solo il contenuto che caricano direttamente", spiega Mike Cassidy, product manager del motore di ricerca. "Se ad esempio si cerca un video di Obama al Daily Show, e qualcuno tra i vostri contatti social ha condiviso quel video, Google lo restituirà tra i risultati di ricerca", spiega Cassidy. Lo restituirà in forma di annotazione, in calce al risultato rilevante per quel particolare video, completando dunque la risposta.

Ovviamente, mancherà fecebook tra i social da cui attingerà le informazione puntando principalmente su twitter o su altri siti "imparentati" con la casa di Mountain View. Ma non sarà questa l'unica novità introdotta. Infatti, si parla di tre fasi che si susseguiranno in un tempo discretamente breve allo scopo, trapela dalle dichiarazione del team di Google, di elevare la percezione qualitativa dell'esperienza di ricerca, fornendo consigli "firmati" da chi appartiene alla propria rete di contatto.

Sul web gira voce che il sistema sarà in grado di riconoscere con una certa precisione l'identità dell'utente su altri network, e sarà possibile un collegamento all'account Google.

La "personalizzazione dei risultati di ricerca", cronologicamente parlando, ha assunto significati diversi dipendenti dalla sempre più affinata tecnica di assimilazione, conservazione e utilizzo dei dati raccolti. Oggi i risultati di ricerca personalizzati che vediamo sono fortemente influenzati dal nostro comportamento online, ma qualche anno fa non era proprio così.

Da diverso tempo i motori di ricerca sono sempre più "concentrati" nell'aggregare ed analizzare i dati di un numero sempre maggiore di persone per migliorare la pertinenza generale dei risultati. L'utilizzo di tecniche di analisi basate sulla link popularity o, quasi all'opposto, coi sistemi di filtraggio collaborativo, nei risultati mostrati per determinate ricerche c'è sempre più "qualcosa di noi". Anche il PageRank è una forma di analisi aggregata; è un conteggio dei "voti" dato dai creatori di contenuti tramite i link.

Google ha iniziato con la cronologia di ricerca a monitorare gli utenti che accedono con un account Google. Siamo nell'aprile del 2005. Nel mese di giugno dello stesso anno ha introdotto la ricerca personalizzata in base alla cronologia di ricerca presentandolo come un esperimento di Google Labs.

La ricerca personalizzata studiata dal Labs di Google diventò, ad inizio 2007, una funzionalità a disposizione di tutti gli utenti. Inizialmente però, la personalizzazione delle ricerche rimaneva in gran parte basata sulla cronologia di ricerca e sui risultati che si tendeva a scegliere. Vi ricordate (!) il segnalibri di Google?

Nel mese di aprile 2007 Google ha notevolmente ampliato le informazioni acquisite sugli utenti, andando oltre il semplice monitoraggio della cronologia delle ricerche iniziando il monitoraggio sulla navigazione "su tutto il web" mentre si è loggati. Questo enorme aumentato di dati raccolti da Google, già ai tempi, poteva essere utilizzato per ottimizzare i risultati di ricerca personalizzati.

Alla fine del 2009, Google ha informato che la personalizzazione dei risultati di ricerca era per tutti, sia se collegati a un account Google o meno. Questo notevole cambiamento, in due parole, significa che non c'è più alcuno standard tassonomico di insieme nei risultati che Google propone per una determinata query.

Recentemente poi, Google ha sperimentato altre implementazione nei risultati di ricerca basandosi sempre sulla raccolta di dati degli utenti e concentrando l'attenzione principalmente sulla loro geolocalizzazione.

Pubblicato in Google
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