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L'icona Rss che ci compare nella barra degli indirizzi del browser non è altro che un Url - in Joomla è una pagina a tutti gli effetti -, che ci mostra un elenco modificabile (a nostro piacimento) degli articoli che inseriamo nel nostro sito. Questo Url è fondamentale perchè ci permette di essere seguiti costantemente grazie alla sottoscrizione.
Questo url può essere modificato a nostro piacimento, o meglio, reindirizzato. Il sistema è relativamente semplice

Joomla crea un url per gli Rss così: www.blogjoomla.it/feed/rss.html

Questo Url, utilizzando il file htaccess, lo possiamo reindirizzare ad esempio alla pagina di feedburner che mostra i nostri contenuti . Ma anche a qualsiasi altra pagina volessimo delegare lo scopo di attrarre il nostro ospite a continuare a seguirci tramite i feed da noi distribuiti. Prediligo le presentazioni del feed, impostando una pagina con un pò di testo, e poi, tutti i collegamenti rss che voglio diffondere.

Come collegare l'Rss di Joomla a FeedBurner

Creiamo un account su feedburner e costruiamo la nostra pagina. Lasciamo per scontato che lo si sappia usare. Se non lo si sa usare ecco alcuni motivi per usare feedburner

Prendiamo l'url del feed rss generato da feedburner. Sarà del tipo: http://feeds.feedburner.com/Blogjoomlait
L'utima parte dell'url (in corsivo) è il nome da dare al feed generato con la multipiattaforma.

A questo punto non ci resta che aprire il file .htaccess è inserire in fondo, dopo la linea che inizia con ########## End, le righe:

Redirect permanent /feed/rss.html http://feeds.feedburner.com/Blogjoomlait
Redirect 301 /feed/rss.html http://feeds.feedburner.com/Blogjoomlait

Redirect permanent /feed/atom.html http://feeds.feedburner.com/Blogjoomlait
Redirect 301 /feed/atom.html http://feeds.feedburner.com/Blogjoomlait

Questo è un sistema per utilizzare feedburner con Joomla mostando ai nostri visitatori una pagina più interessante e altamente configurabile.

 

Gestione contenuti

Quando ho conosciuto questo cms, ai tempi se non ricordo male la prima versione che ho installato è stata la 1.0.10 aggiornata dopo pochi giorni alla 1.0.12, mi sono subito trovato bene sopratutto perchè ho inquadrato - più che modificare la grafica - a ordinare i contenuti. Devo molto alle ultime versioni di Mambo che già come base avevano un qualcosa di simile.

Noto spesso che chi mi scrive per qualche indicazione non capisce la gerarchia che Joomla consente nella impostazione dei contenuti. E forse i dati di esempio creano un pò di confusione.

Qui parlerò della gerarchia dei contenuti in Joomla

Allora.... la gestione dei contenuti di Juumlà (la pronucia corretta è questa) è gerarchica; nel senso che esistono le sezioni. Per ogni sezione possono essere create numerose categorie, e dentro le categorie possiamo inserire quanti contenuti vogliamo. E' come un albero che si dirama sempre di più, e in modo infinito. Possiamo creare infinite sezione, che si diramano in infinite categorie, che possono contenere infiniti articoli.

La gestione di contenuti in categorie, dentro le sezioni, è fondamentale nel cercare di dare ordine ai pensieri che vogliamo diffondere online. Prima della grafica - modificare loghi, colori, dimensioni - capire l'ordine dei contenuti ho sempre pensato fosse il primo passo da presentare a chi, mio cliente, voglia da solo gestire joomla. L'immagine che vedete su è molto chiara.

Il pallino N° 1 è la nostra home
dalla home partono 3 sezioni (pallini 2,3,4)
I pallini da 5 a 11 sono le categorie suddivise nelle tre sezioni
Da 12 a 21 sono i contenuti inseriti in categorie ( da 5 a 11) che a sua volta sono inserite in sezioni (2,3,4).

Questo è l'esempio per immagini che uso... di solito funziona bene e il mio interlocutore inquadra subito e si rende autonomo nell'inserimento di nuovi articoli.

 

favicon

 

La favicon è quell'icona che viene visualizzata nella barra degli indirizzi del browser poco prima dell'indirizzo url di un sito web. E' un file .ico delle dimensioni 16 X 16 che con Joomla è facilmente modificabile. Infatti, la favicon nativa è il logo di Joomla in quasi tutti i template e si trova nella cartella templates/templateinuso ed è facilmente individuabile visto che è l'unico file .ico presente nelle cartelle del template. Joomla utilizza due favicon, una lato amminstrativo presente nella cartella administrator/templates ed una lato pubblico che si trova nella cartella grassettata in alto. Per modificarla ci basta creare un file immagine di estensione .ico delle dimensioni 16 X 16 e sovrascriverlo a quello esistente.

Quello che rende un CMS particolarmente utile nella gestione di un sito deriva dalla possibilità che si può dare agli utenti di inserire contenuti, di accedere alle sue risorse, di interagire tra di loro, avere pagine personali e concedere la possibilità di contribuire alla crescita contenutistica e qualitativa di un sito. Tuttavia, caratteristica dei Cms è che non tutti gli utenti possono partecipare allo stesso modo alle pratiche della comunità che si raccoglie attorno ad un sito.

Possono esserci visitatori occasionali, che cercano semplicemente informazioni, ma che non collaborano attivamente ai lavori della comunità stessa. Altri membri potrebbero invece ricevere dei privilegi maggiori, come la possibilità di coordinare e moderare il lavoro di altri utenti. Un premio per la costanza e la presenza che questi danno alla comunità che viene a crearsi.

La gestione oculata degli utenti è particolarmente importante proprio perché dalla loro partecipazione attiva dipenderanno la ricchezza dei contenuti e la vivacità della comunità.

Tra gli utenti di ogni CMS, vanno distinti, prima di tutto, gli “ospiti” dagli utenti “registrati”. I primi sono dei semplici visitatori e possono avere un accesso limitato. Gli utenti registrati, invece, hanno accesso ai servizi e ai contenuti pubblicati in base ai privilegi che vengono loro concessi. E Joomla per questo è uno tra i migliori prodotti in circolazione, anche se si può indubbiamente migliorare.

Gestione utenti

Joomla! distingue gli utenti registrati in due gruppi: utenti del front-end e utenti del back-end.

Dopo aver discusso dei permessi lato back-end, qui vogliamo puntare l'attenzione agli utenti del front-end a cui è consentito accedere a contenuti preclusi agli ospiti, nonché crearne di nuovi direttamente dalla parte frontale del sito. Lo scopo principale di questi utenti è proprio quello di fornire contenuti al sito, ma è loro precluso l’accesso alle funzioni di amministrazione. Possono avere quattro livelli di autorizzazione, ognuno dei quali ha gli stessi privilegi dei precedenti, più alcuni altri privilegi specifici ma molto importanti:

  1. registered: gli utenti con questo primo livello di autorizzazione non possono creare, modificare o pubblicare contenuti, ma possono proporre la pubblicazione di collegamenti ipertestuali e avere accesso a risorse non disponibili per gli ospiti;
  2. author: questo livello di autorizzazione consente di creare contenuti e di controllare alcuni parametri di pubblicazione;
  3. editor: gli editor possono creare contenuti e modificare quelli già pubblicati da altri;
  4. publisher: i publisher possono gestire tutte le attività di author ed editor ed hanno l’autorizzazione a pubblicare contenuti.

Il livello predefinito di autorizzazione è registered. Per aumentare i privilegi degli utenti, deve intervenire un amministratore dal back-end. Lato amministrativo è anche possibile impostare di defaul i permessi di tutti i nuovi utenti che si registreranno al sito.

Content management systemUn content management system, in acronimo CMS, letteralmente "sistema di gestione dei contenuti", è uno strumento software installato su un server web studiato per facilitare la gestione dei contenuti di siti web, svincolando l'amministratore da conoscenze tecniche di programmazione.

Esistono CMS specializzati, cioè appositamente progettati per un tipo preciso di contenuti (un'enciclopedia on-line, un blog, un forum, ecc.) e CMS generici, che tendono ad essere più flessibili per consentire la pubblicazione di diversi tipi di contenuti.

Tecnicamente un CMS è un'applicazione lato server, divisa in due parti: la sezione di amministrazione (back end), che serve ad organizzare e supervisionare la produzione dei contenuti, e la sezione applicativa (front end), che l'utente web usa per fruire dei contenuti e delle applicazioni del sito.

I CMS possono essere programmati in vari linguaggi tra cui più comunemente in ASP, PHP, .NET; il tipo di linguaggio adoperato è indifferente a livello di funzionalità. Alcuni linguaggi rendono il CMS multipiattaforma, mentre altri lo rendono usufruibile solo su piattaforme proprietarie.

Cenni storici

I content management system sono nati negli Stati Uniti e sono stati inizialmente sviluppati da alcune organizzazioni che producevano notevoli quantità di pubblicazioni, per il loro uso interno. Nel 1995 la CNET rese pubblici gli studi e i prodotti sviluppati internamente, distribuendoli con l'etichetta Vignette. La compagnia cominciò a mettere a disposizione il proprio software come sistema di gestione dei contenuti via web. Per la prima volta un utente poteva creare il proprio sito direttamente dal web, usando l'interfaccia CNET.

Nel 1998, la Pencom Web Works, una compagnia di consulenza aziendale, introdusse il server di trasformazione dati (DTS) Metaphoria, che permetteva agli sviluppatori Java di scrivere applicazioni che si potevano collegare ai contenuti e permettevano di distribuire tali contenuti su canali diversi. Il prodotto non ebbe successo, ma il concetto che era stato introdotto costituì le basi di ciò che è diventato il CMS odierno.

Il problema della gestione dei contenuti

In un approccio sistematizzato al problema della gestione dell'informazione si affrontano le seguenti fasi:

  • Identificazione degli utenti di back-end e dei relativi ruoli di produzione o fruizione dell'informazione
  • Assegnazione di responsabilità e permessi a differenti categorie di utenti per distinti tipi di contenuti (in un progetto complesso il prodotto finito non è frutto del lavoro del singolo, che pertanto non ha possibilità o esigenza di intervenire in tutti gli ambiti)
  • Definizione delle attività di workflow, cioè formalizzazione di un percorso per l'assemblaggio del prodotto finale che, in quanto frutto di produzione frammentaria, deve acquisire la sua unitarietà sottostando a opportune procedure di supervisione. Più prosaicamente, per poter rendere efficiente la comunicazione tra i vari livelli della gerarchia, è necessaria un'infrastruttura di messaggistica, con la quale i gestori del contenuto possono ricevere notifica degli avvenuti aggiornamenti.
  • Tracciamento e gestione delle versioni del contenuto
  • Pubblicazione del contenuto
  • Definizione del palinsesto editoriale

La descrizione appena data è perfettamente applicabile anche a MediaWiki, il software di gestione di Wikipedia.

I web content management system

Nonostante i CMS non siano stati concepiti per il Web, oggi il loro utilizzo più diffuso è rivolto alla gestione di siti web, soprattutto se sono di grandi dimensioni e richiedono un frequente aggiornamento.

Una delle applicazioni più utili dei sistemi di WCMS, infatti, è nella gestione dei portali (intranet, extranet, community, siti di e-commerce...), dove vengono impiegati come strumento di pubblicazione flessibile e multiutente.

Ad esempio, gestione di contenuti testuali (notizie, articoli ecc.), link, immagini, liste di discussione, forum, materiale scaricabile. Può essere modificata anche la struttura stessa delle pagine in numero ed organizzazione. A volte i WCMS danno la possibilità di gestire anche più versioni dello stesso sito (ad esempio, HTML o WAP).

I WCMS consentono di definire utenti, gruppi e diritti in modo da poter permettere una distribuzione del lavoro tra più persone. Per esempio, è possibile definire una classe di utenti abilitati esclusivamente all'inserimento delle notizie, mentre si può riservare la scrittura di articoli ad un altro gruppo, e limitare tutti gli altri alla sola consultazione.

L'introduzione di un web content management system in azienda richiede la definizione di chiari processi interni di approvazione dei contenuti. La scelta di un software di WCMS è strategica per le aziende che generano la maggior parte di volume d'affari su Internet, ma - in proporzione diversa - è molto importante anche per il libero professionista che vuole utilizzare il medium Internet per farsi conoscere.

In letteratura esistono numerosi modelli che aiutano a valutare il ritorno di un investimento in un WCMS. I costi di adozione sono spesso elevati, quindi non sono sostenibili per i professionisti o i privati che non fanno del Web la loro competenza di base.

Per rispondere a questa necessità di mercato sono nati alcuni application service provider (ASP) che offrono questo servizio direttamente via Web, senza richiedere alcun investimento hardware o software. Gli ASP costano ai loro clienti un canone annuale per il servizio di WCMS erogato.

Vantaggi dei CMS

Un CMS permette di costruire e aggiornare un sito dinamico, anche molto grande, senza necessità di scrivere una riga di HTML e senza conoscere linguaggi di programmazione lato server (come PHP) o progettare un apposito database. L'aspetto esteriore delle pagine può essere personalizzato scegliendo un foglio di stile CSS appositamente progettato per un determinato CMS.

I flat file CMS, altrimenti noti come text-based CMS, sono dei content management system che si basano su file di testo (il più delle volte files XML) e che perciò non necessitano di alcun database come MySQL, PostgreSQL, ecc. Questi CMS sono facilmente installabili e dunque sono particolarmente adatti per siti personali o per piccole comunità. Un CMS open source di questa tipologia è Flatnuke.

Limiti dei CMS

Un CMS è tanto più efficiente quanto più è specializzato.

Molti piccoli portali fanno ricorso a CMS (scritti da altri e messi a disposizione gratuitamente o a pagamento) di tipo generico; per quanto un CMS possa essere flessibile, un sito basato su questa struttura in genere presenta un aspetto poco personalizzato se non è possibile intervenire direttamente sul codice sorgente del prodotto per modificarlo. Analogamente i contenuti saranno sempre ancorati a quanto previsto da chi ha progettato il CMS e non alle esigenze di chi pubblica il sito.

Problemi di gestione possono derivare dal fatto che chi pubblica o gestisce il sito può usare il CMS per intervenire sui contenuti e sull'aspetto, ma generalmente (caso del software proprietario) non è in grado di intervenire direttamente (o far intervenire) sulla struttura del CMS stesso; questo è un limite strettamente connesso al vantaggio primario dei CMS: pubblicare un portale senza doverne progettare la struttura o senza possedere le conoscenze tecniche (o le risorse finanziarie) per uno sviluppo personalizzato. Tuttavia esistono anche CMS particolarmente evoluti che permettono di scrivere direttamente sul database. È il caso per esempio di alcuni CMS proprietari.

Questi problemi sono risolvibili utilizzando software open source: la possibilità di accedere al codice sorgente del prodotto permette di personalizzare il software sulla base delle proprie esigenze a patto di non avere necessità di apportare modifiche al prodotto adottato. Anche in questo caso, vanno messi in conto i costi per lo sviluppo di moduli personalizzati o funzioni particolari a meno di non possedere in proprio o nella propria struttura aziendale le conoscenze tecniche per intervenire nel codice sorgente.

I portali di una certa importanza generalmente non fanno mai ricorso a CMS distribuiti bensì usano programmi e database progettati su misura, ovvero "CMS personalizzati" e dunque necessariamente specializzati; in questo modo la struttura e la presentazione vengono realizzate tenendo presenti i contenuti che il sito dovrà ospitare e potranno essere modificati in seguito a nuove esigenze.

Non mancano però i casi in cui grandi aziende o società si siano affidati a CMS open source liberi: la Sampdoria calcio e la Foppapedretti sono solo due esempi tra le realtà che hanno investito su questo tipo di tecnologia.

Da Wikipedia

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