Umbraco è nato nel 2005 grazie all’idea e alla visione di Niels Hartvig, un programmatore danese. Con l’obiettivo di creare una piattaforma di gestione dei contenuti (CMS) intuitiva, scalabile e flessibile, Niels ha sviluppato Umbraco come progetto open source basato su .NET Framework. La missione era chiara: offrire una soluzione che combinasse la potenza tecnica con un'interfaccia user-friendly, rendendo la gestione dei contenuti web accessibile sia agli sviluppatori che agli editor di contenuti.
Leggi tutto: Umbraco CMS: La Storia, le Caratteristiche e i Suoi Utilizzi
Il mondo dei CMS (Content Management Systems) è recentemente stato travolto da una disputa che ha acceso il dibattito tra principi di collaborazione open source e interessi commerciali. Al centro di questa controversia troviamo due protagonisti ben noti nel settore: WordPress.org, guidato dal suo fondatore Matt Mullenweg, e WP Engine, un'importante azienda che fornisce soluzioni di hosting gestito ottimizzate per WordPress.
Questa disputa, pur essendo tecnica nella sua essenza, ha risonanze più ampie che coinvolgono la governance stessa dell'ecosistema open source, i limiti dell'uso di marchi e il modo in cui le aziende partecipano e contribuiscono a progetti che si basano sul principio di apertura e collaborazione.
Leggi tutto: La disputa tra WordPress e WP Engine: una panoramica
Esordisce sul Google Play Store l'app ufficiale di utorrent che vi permette di effettuare il download di musica, video e altri contenuti multimediali direttamente dallo smartphone Android.
Attualmente, l'app è in versione beta, ed è gratuita. Installandola sul vostro Android vi permetterà di cercare i torrent proprio come fate dal pc e scaricarli direttamente dallo smartphone. utorrent è compatibile con la versione di Android 2.1 e superiori.
Un periodo particolare riguardo alle norme sul copyright e sui diritti dell'autore del contenuto presente in rete. Ma qui evito di parlare di Agcom - Autorità per le garanzie di comunicazione - e della nuova direttiva che potrebbe ancora coinvolgere un numero imprecisato di siti web che in meno di un attimo e senza nemmeno un contradditorio giuridico vedrebbero pagine, o l'intero sito, oscurato per una semplice segnalazione di violazione. Se non avete idea di cosa stia dicendo, vi invito a visitare Punto-informatico.it e cercare gli articoli di Guido Scorza che ha ampiamente discusso l'argomento.
E' quanto ha stabilito l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che ha chiuso l’istruttoria avviata il 26 agosto 2009 nei confronti di Google allo scopo di accertare se la multinazionale avesse abusato della propria posizione dominante nel mercato della raccolta di pubblicità in danno degli editori.
Così ipotizzava la Federazione italiana editori di giornali che accusava il motore di aver imposto agli editori di scegliere se lasciare indicizzare i propri contenuti all’interno del servizio Google News e di non aver garantito sufficiente trasparenza in relazione alla revenue-sharing riconosciuta agli editori partecipanti ad Adsense.
L’Autorità con il proprio provvedimento si è detta convinta che gli impegni presi da Google siano sufficienti ad escludere qualsivoglia rischio di violazione della disciplina della concorrenza in quanto ha fornito agli editori la possibilità di escludere le proprie news da Google News lasciando intatta la possibile indicizzazione cosidetta organica. Questo è bastato, secondo l'autorità, a dare agli editori una possibile scelta e dunque decidere la sorte dei propri contenuti.
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