Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento potresti acconsentire all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie approfondisci


Se hai migliorato l’indicizzazione del tuo sito usando gli Strumenti per Webmaster di Google o altri servizi, probabilmente se curioso di conoscere il traffico verso il tuo sito. Programmi di statistiche per il web come Google Analytics sono una valida fonte di analisi a riguardo.

Uso delle Statistiche del tuo sito

1) analizzare in che modo gli utenti raggiungono il tuo sito e il loro comportamento

2) scoprire qual è il contenuto più visitato sul tuo sito

3) misurare l’impatto delle ottimizzazioni che hai effettuato sul tuo sito (per esempio, cambiare alcuni meta tag title e description ha migliorato il tuo traffico dai motori di ricerca?)

Le statistiche, combinate con i dati provenienti dai file server log, possono offrire ad un webmaster con conoscenze avanzate un quadro di informazioni ancor più completo riguardo l’interazione degli utenti con i tuoi documenti.

Infine, Google offre un altro strumento, chiamato Google Website Optimizer che permette di sperimentare per trovare quali cambiamenti alla tua pagina possono produrre le migliori percentuali di conversione con i visitatori. Questo, in combinazione con Google Analytics e Google Webmaster Tools, è un potente strumento da utilizzare per migliorare il tuo sito.

dalla Guida all' Ottimizzazione per i motori di ricerca di Google


La maggior parte dei link al tuo sito saranno guadagnati con gradualità, a mano a mano che la gente scopre il tuo contenuto attraverso la ricerca o in altro modo e vi fa riferimento; d’altra parte, Google è consapevole del fatto che avrai intenzione di dare la maggiore esposizione possibile al contenuto da te creato.

Promuovendo con efficacia il tuo nuovo contenuto potrai renderlo più velocemente rintracciabile da parte di coloro che sono interessati all’argomento. Tuttavia, come per altri punti trattati da questa guida, portare agli estremi queste raccomandazioni potrebbe di fatto danneggiare la reputazione del tuo sito.

Buone norme per la promozione del tuo sito

Promuovi nuovi contenuti e servizi attraverso un blog

Fare sapere ai tuoi visitatori che hai aggiunto qualcosa di nuovo tramite un blog post sul tuo sito è un ottimo modo di spargere la voce riguardo a nuovi contenuti e servizi. Il tuo articolo potrebbe essere anche ulteriormente divulgato da altri webmaster che seguano il tuo sito o da feed RSS.

Non trascurare la promozione offline

Anche impegnarsi nella promozione offline della tua azienda o del tuo sito può essere gratificante. Ad esempio, se hai un sito d’affari, assicurati che i suoi URL compaiano nei tuoi biglietti da visita, intestazioni da lettera, depliant, ect. Puoi anche inviare newsletter periodiche ai clienti per informarli delle novità sul tuo sito aziendale

Frequenta i siti di social media

I siti creati sulla base dell’interazione e condivisione tra utenti hanno spesso favorito l’incontro tra gruppi di utenti interessati a un determinato argomento e contenuti ad esso correlati.
Evita di: tentare di pubblicizzare ogni singola, minima aggiunta di contenuto; scegli aggiornamenti significativi e consistenti. Evita di coinvolgere il tuo sito in schemi che pubblicizzano il tuo contenuto artificialmente come servizio aggiuntivo

Aggiungi la tua attività al Local Business Center di Google

Se hai un business locale, aggiungerne i dati al Local Business Center di Google ti aiuterà a raggiungere più clienti attraverso Google Maps e la ricerca web. Il Centro di Assistenza per Webmaster contiene ulteriori consigli su come promuovere il tuo business locale.

Incontra la comunità di riferimento del tuo business

Probabilmente ci sono diversi siti che trattano argomenti simili ai tuoi. Aprire canali di comunicazione con questi siti è generalmente vantaggioso. Argomenti di rilievo nella tua nicchia o comunità potrebbero suggerirti nuove idee per il tuo contenuto o per costruire una buona risorsa per tale comunità.
Evita di: diffondere richieste di link a tutti i siti relativi al tuo settore d’interesse o acquistare link da un altro sito con lo scopo di ottenere PageRank piuttosto che traffico.


Attribuire il valore “nofollow” all’attributo “rel” di un link fa sì che Google non segua quel link e non passi la reputazione della tua pagina alla pagina cui quel link conduce. Affinchè Google non tenga in considerazione un link, aggiungi rel=”nofollow” all’interno dell’anchor tag di quel link. Se nel tuo sito hai un blog i cui commenti sono abilitati, i link all’interno dei commenti potrebbero passare la tua reputazione a pagine di cui non conosci l’affidabilità.

Le sezioni di commento dei blog sono altamente esposte allo spam. Applicare l’attributo nofollow ai link inseriti dagli utenti ti assicura che non passerai la “sudata” reputazione della tua pagina a un sito che contiene spam. Molti pacchetti di software per blog applicano automaticamente il nofollow ai commenti degli utenti, ma quelli che non lo fanno possono con ogni probabilità essere editati in questo senso manualmente. Lo stesso consiglio è valido per ogni altra sezione o area del tuo sito in cui l’inserimento di contenuto da parte degli utenti sia possibile, come ad esempio i guestbook, i forum, bacheche, liste di referrer, etc. Se invece sei disponibile a garantire per i link inseriti da terze parti, allora non hai bisogno di usare nofollow per quei link; tuttavia, link verso siti che Google considera spam possono danneggiare la reputazione del tuo sito.

Il Centro di Assistenza per Webmaster ha ulteriore consigli su come evitare lo spam nei commenti, come l’utilizzo di CAPTCHA e di un moderatore dei commenti.

Il nofollow può inoltre essere utile nel caso tu voglia inserire un riferimento a un sito web all’interno del tuo contenuto, ma senza passare ad esso la tua reputazione. Per esempio, immagina di scrivere un blog post relativo allo spam nei commenti e di voler mettere in evidenza un sito che recentemente ha inserito spam nei commenti del tuo blog. La tua intenzione è di allertare gli altri utenti riguardo quel sito, quindi includerai il link al sito nel tuo contenuto; tuttavia, di sicuro non vuoi dare al sito parte della tua reputazione tramite il link. In questa circostanza sarebbe opportuno usare il nofollow.

Infine, se hai interesse ad applicare il nofollow a tutti i link presenti in una pagina, puoi usare “nofollow” nei tuo meta tag robots, all’interno del tag <head> del codice HTML della pagina. Il Webmaster Central Blog contiene un post molto utile sull’uso del meta tag robots. Ecco come utilizzare questa soluzione all’interno del codice: <meta name=”robots” content=”nofollow”>

Il file “robots.txt” comunica ai motori di ricerca se debbano o meno accedere e indicizzare le varie sezioni del tuo sito. Questo file deve essere nominato “robots.txt” ed essere situato nella cartella principale del tuo sito.

Potresti non volere che certe pagine del tuo sito siano indicizzate, perché potrebbero non essere utili agli utenti se trovate come risultati di un motore di ricerca. Se vuoi impedire ai motori di ricerca di indicizzare le tue pagine, gli Strumenti per Webmaster di Google mettono a disposizione un pratico Generatore di file robots.txt per aiutarti a creare questo file. Se il tuo sito utilizza dei sottodomini e vuoi che i motori di ricerca non indicizzino alcune pagine all’interno di un particolare sottodominio, dovrai creare un file robots.txt separato per quel sottodominio.

Ci sono diversi altri modi per evitare che il tuo contenuto compaia nei risultati di ricerca, come aggiungere l’attributo “noindex” al tuo meta tag “robots”, utilizzare .htaccess a cartelle protette da password, oppure ricorrere agli Strumenti per Webmaster di Google per rimuovere del contenuto già indicizzato.

Buone norme per l’uso del file robots.txt

Utilizza metodi più sicuri per il contenuto sensibile

È meglio non affidarsi al file robots.txt per bloccare l’accesso a materiale sensibile o confidenziale. I motori di ricerca potrebbero comunque fare riferimento all’URL che stai bloccando (mostrando soltanto l’URL, non il titolo o la descrizione) nel caso ci siano collegamenti a quell’URL da qualche parte in Internet (ad esempio da referrer log). Inoltre, motori di ricerca non conformi o meno sofisticati, ad esempio non uniformati al Robots Exclusion Standard (standard di esclusione dei robots), potrebbero non rispettare le istruzioni del tuo file robots.txt. Infine, un utente curioso potrebbe esaminare le cartelle e sottocartelle nel tuo file robots.txt e indovinare l’URL corrispondente al contenuto che tu non vuoi che sia visto. Criptare il contenuto proteggerlo con password tramite l’.htaccess sono metodi molto più sicuri.
Evita di: sottoporre all’indicizzazione pagine che offrono solamente risultati di ricerca (agli utenti non piace approdare da un motore di ricerca ad un’ulteriore pagina di risultati di ricerca che non offre un significativo valore aggiunto) o sottoporre all’indicizzazione un alto numero di pagine generate automaticamente, aventi identico o quasi identico contenuto. Chiediti: “Ha davvero senso che queste 100.000 pagine pressoché identiche siano nell’indice di un motore di ricerca?”. Evita di sottoporre all’indicizzazione URL creati come risultato di un servizio proxy.

Le immagini possono sembrare una componente piuttosto elementare del sito, tuttavia è importante tenere presente che anche il loro utilizzo può essere ottimizzato. Ad esempio, per ogni immagine è bene creare un nome di file distinto e personalizzare l’attributo “alt”. L’attributo “alt” permette di specificare un testo alternativo, che apparirà nel caso l’immagine, per qualche motivo, non possa essere visualizzata.

Perché conviene usare questo attributo? Se un utente sta visualizzando il tuo sito con un browser che non supporta le immagini, o se sta utilizzando tecnologie alternative, come ad esempio uno screen reader, il contenuto dell’attributo “alt” fornirà informazioni riguardo l’immagine corrispondente.

Un’altra ragione consiste nel fatto che, se stai usando un’immagine come link, il testo alternativo per quell’immagine sarà trattato in modo simile all’anchor text di un link testuale. Tuttavia, suggeriamo di non ricorrere ad un uso eccessivo di immagini-link per la navigazione del tuo sito, soprattutto quando i link testuali possono adempiere a tale funzione. Inoltre, ottimizzare i filename e il testo alternativo delle tue immagini le rende più facilmente interpretabili da progetti di ricerca quali, ad esempio, Google Image Search.

Buone norme per l’uso delle immagini

Usa nomi di file e testo alternativo brevi ma descrittivi

Come altri elementi della pagina finalizzati all’ottimizzazione, i nomi di file e il testo alternativo (per linguaggi ASCII) sono più efficaci quando sono corti ma descrittivi.
Evita di: usare termini generici come “immagine1.jpg”, “imm.gif”, “1.jpg” quando possibile (per siti con migliaia di immagini potresti voler nominare le immagini in modo automatico) e scrivere nomi di file eccessivamente lunghi riempire il testo alternativo di parole chiave o copiare e incollare intere frasi al suo interno

Fornisci testo alternativo quando usi le immagini come link

Se decidi di usare un’immagine come link, editandone il testo alternativo puoi aiutare Google a comprendere meglio il contenuto della pagina a cui tale collegamento porta. Immagina di scrivere un anchor text per un link testuale.
Evita di: scrivere un testo alternativo eccessivamente lungo, in quanto potrebbe essere considerato spam o usare solamente immagini come link per la navigazione nel tuo sito

Raggruppa le immagini in una cartella a parte

Invece di lasciare i file delle immagini sparsi in varie cartelle e sottocartelle del tuo dominio, prendi in considerazione la possibilità di raggruppare le tue immagini in un’unica cartella (ad esempio miosito.it/img/). Questo semplificherà il percorso per raggiungere le tue immagini.

Usa formati di file comunemente supportati

La maggior parte dei browser supporta i formati di immagine JPEG, GIF, PNG e BMP. Un'opzione utile è quella di adottare l’estensione del file corrispondente al suo formato.

Pagina 10 di 22

Ultimi Articoli

You are here:   Joomla Blog HomeGuide

Chi c'e' Online

Abbiamo 61 visitatori e nessun utente online

Seguici su FacebookFollow Me Twitter

Joomla.it | Il sito di supporto Italiano
Joomla Show | La directory di Joomla

Google codescript verifica


BlogJoomla.it | Il Meglio di Joomla
The Joomla!® name and logo is used under a limited license granted by Open Source Matters the trademark holder in the United States and other countries.

BlogJoomla.it is not affiliated with or endorsed by Open Source Matters or the Joomla! Project