Mambo” è stato sviluppato nel 2000 dalla società australiana “Miro Corporation”, che ha rilasciato la versione 1.0 di Mambo disponibile per il download con licenza GNU-GPL su Sourceforge nel marzo 2001.

Il prodotto è stato distribuito come software Open Source per essere testato, collaudato e distribuito da un ampio numero di utenti e sviluppatori indipendenti. Nel 2002, la società Miro ha deciso di scindere il progetto Mambo in due: da una parte la continuazione in chiave Open Source, dall'altra una versione commerciale mirata a soddisfare le esigenze delle aziende, offrendo una maggiore possibilità di personalizzazione.

La prima versione prende il nome di “Mambo Open Source” mentre la seconda diventa inizialmente “Mambo 2002” e poi semplicemente “Mambo CMS”.

Ma facciamo un passo indietro.

Le origini di Mambo

Mambo è stato creato per la prima volta nel 2000 da Peter Lamont e altri sviluppatori e rilasciato sotto la licenza GNU GPL. Nel 2003, Mambo è stato nominato “Miglior progetto Linux o Open Source” ai LinuxWorld Awards.

Cos'è Mambo

Mambo si basava su una serie di modelli personalizzabili, una potente API (Application Programming Interface), un database MySQL e un editor WYSIWYG predefinito. Ciò consentiva agli utenti non tecnici di creare, caricare, modificare e pubblicare contenuti senza la necessità di competenze ed esperienza di programmazione. Ciò significa che le aziende possono risparmiare tempo e denaro in termini di modo migliore di allocare le risorse del personale relativamente al sito Web aziendale o all'intranet.

Mambo: il cms ideale

Una delle grandi attrattive di questo CMS era la sua semplicità d'uso, che lo rendeva una buona scelta sia per i principianti che per chi desidera creare piccoli siti web personali. Per questo motivo era utilizzato da persone in ogni angolo del mondo.

Caratteristiche e funzionalità di Mambo

 Il CMS offriva una varietà di funzionalità tra cui:

Architettura modulare: Mambo utilizzava un sistema modulare che consentiva agli sviluppatori di aggiungere facilmente nuove funzionalità o modificare funzionalità esistenti.

Gestione utenti e diritti: esisteva una gestione integrata di utenti e diritti che consentiva di creare account utente e assegnare loro determinate autorizzazioni.

Multilinguismo: Mambo era disponibile in molte lingue e supportava la creazione di siti web multilingue.

SEO friendly: Mambo era SEO friendly e aveva una serie di funzionalità che rendevano più semplice ottimizzare i siti web per i motori di ricerca.

Sistema di modelli: Mambo utilizzava un sistema di modelli che consentiva agli sviluppatori di modificare facilmente il design e il layout del sito web.

Sistema di plugin: sono stati sviluppati numerosi plugin da terze parti per estendere le funzionalità di Mambo.

Le critiche

Mambo ha dovuto affrontare critiche in passato per i suoi problemi di sicurezza e per l'incapacità di tenere il passo con le richieste in rapida crescita dei siti Web moderni. Alcuni utenti hanno anche criticato l'usabilità del CMS, soprattutto se paragonato ad altri CMS.

L'abbandono

Un altro punto critico è il fatto che, dopo la scissione del 2005, lo sviluppo di Mambo è progredito più lentamente di quello di Joomla e di altri CMS. Alcuni utenti hanno quindi abbandonato Mambo e hanno optato per altri CMS che hanno una comunità di sviluppatori più attiva e vengono aggiornati con maggiore regolarità.

Mambo oggi

Nonostante queste critiche, esiste ancora una comunità di utenti e sviluppatori che utilizzano e sviluppano Mambo. Molte persone apprezzano la facilità d'uso e la flessibilità del CMS. Ma torniamo a parlare del momento critico di Mambo:

La Scissione di Mambo

La scissione è stata strategica ed economica. La versione commerciale garantiva un maggiore sostegno economico per la società e permetteva di rispondere meglio alle esigenze di personalizzazione del prodotto, diverse se orientate ad un target aziendale rispetto a uno consumer.

Anche la versione Open Source offriva due grandi vantaggi. Distribuita gratuitamente, aveva raggiunto una notevole diffusione, convincendo molti sviluppatori a contribuire volontariamente al progetto, migliorandolo continuamente con nuove idee e implementazioni.

Grazie a ciò, la versione Open era perfetta per aziende in fase di valutazione del CMS più adatto alle loro esigenze. Permetteva loro di testare il software ed eventualmente acquistare la versione commerciale.

In questo modo, la società assicurava lo sviluppo continuo attraverso la comunità e commercializzava le idee nate al suo interno a fini di lucro.

Sorsero numerosi problemi di natura contrattuale e filosofica. Utilizzare la proprietà intellettuale di sviluppatori volontari per fini commerciali non era un comportamento etico. Si era creata una sorta di società ibrida tra un progetto open e uno strettamente commerciale, orientato alle aziende, senza adeguate forme di tutela per gli sviluppatori.

Questo comportamento ha offeso la dignità di coloro che partecipavano gratuitamente e volontariamente alla creazione di nuove funzionalità per aumentare la competitività della piattaforma.

Il rapporto tra sviluppatori e società si interruppe del tutto, culminando in una spaccatura definitiva. Così, il 17 agosto 2005, gli sviluppatori si sono dimessi in blocco con una lettera aperta:

“(...) Crediamo che il futuro di Mambo debba essere controllato dalle
richieste dei suoi utenti e dalle capacità dei suoi sviluppatori (...) Noi, la
comunità, non abbiamo voce nel futuro governo di Mambo (...) Ecco cosa
faremo: continueremo a sviluppare e a migliorare una versione di questo
progetto vincente realizzandolo sotto una licenza generale pubblica.”

La spaccatura era ormai insanabile. Gli sviluppatori decisero, dopo consulti legali, di prendersi il codice di Mambo per svilupparlo in maniera indipendente. Serviva solo un nuovo nome e logo. Così, il 1° settembre 2005, il nuovo team di sviluppo, che aveva lasciato Mambo Open Source, ha dato vita a un nuovo progetto: Joomla!.

Mambo ha generato diverse varianti e fork che includono Joomla e versioni precedenti di Mambo come Aliro, Mia e ae8. La Mambo Foundation ha continuato a operare fino al 2013, quando il progetto Mambo è stato ufficialmente chiuso.

Da Mambo a Joomla!

Il nome è la traduzione fonetica della parola swahili "Jumla", che significa "tutti insieme" o "all'unisono". Lo slogan “Because open source matters”, ovvero “Perché l’open source conta!”, sottolinea la strada che il team intendeva percorrere, differenziandosi dal progetto padre.

Il 17 settembre è stata rilasciata la prima versione di Joomla!, la 1.0.0.

Il 21 settembre e il 1° ottobre sono state rilasciate le versioni 1.0.1 e 1.0.2, contenenti aggiornamenti relativi a bug di sicurezza rilevati dalla comunità. Successivamente, anche SourceForge.net, il repository di progetti Open Source, ha deciso di sponsorizzare il progetto Joomla!.

I Premi e i riconoscimenti a Joomla nei primi anni

Da quel momento in poi, Joomla! è diventato un punto di riferimento tra i CMS Open Source, ottenendo riconoscimenti già nel suo anno di fondazione, come accaduto al “LinuxWorld” di ottobre 2005 a Londra, dove è stato premiato come “Miglior progetto Open Source 2005”.

Ecco i riconoscimenti che Joomla! ha ricevuto in nei primi tre anni dalla sua nascita:

2006: vincitore dell'Open Source Content Management System Award come miglior CMS Open Source, premio della Packt Publishing.

2007: Pc Magazine ha decretato Joomla! come miglior CMS, premiandolo inoltre con la palma di BestBuy.

2007: vincitore del premio Open Source Content Management System Award, nuovamente come miglior CMS Open Source, della Packt Publishing.

2008: nomination per l'Open Source Content Management System Award nelle categorie miglior CMS Open Source e miglior progetto Open Source.

 

Hai letto: le fasi embrionali di Joomla, cms nato dalla scissione di Mambo. Ora vai a leggere La Storia di Joomla!

fonte e cenni storici: Joomla! e microweb - Tesi di Alessio Zini - 2009/2010 - UniBo

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