Si parla di sentenza storica, ed è senz'altro un giudizio che darà il suo notevole contributo alla libertà della rete ma, con moderazione e nel rispetto della sentenza, occorre considerare alcuni aspetti. L'impegno, o per meglio dire, il lavoro d'ingegno non deve essere turbato dalla sentenza spagnola che evidenzia come l'offrire link che rimandano ad altri contenuti - anche coperti da copyright, come succede nei P2P - non è illegale.

«Il sistema di links - si legge nella sentenza - costituisce la base stessa di internet ed una moltitudine di siti fanno ciò che si vuole impedire con questa causa». La parte più interessante espressa dal giudice Raúl N. García Orejudo, e citata su alcuni quotidiani italiani, recita testualmente: «le reti P2P, in quanto mere reti di trasmissione di dati tra privati, non feriscono alcun diritto protetto dalla legge sulla proprietà intellettuale». Ad essere "sconfitta" è la Sgae - la Siae spagnola - che chiedeva per via civile - e non penale - la chiusura del Elrinconddejesus.es e di altri siti di questo tipo che propongono ai propri visitatori collegamenti al download di film, musica, libri. Da sottolineare - si legge in rete - che questo sito P2P non ha pubblicità, e quindi non lucrava sui diritti altrui.

La sentenza è stata, come detto, definita storica perchè è la prima in Europa che tratta di scambio di file online, ed è fondamentale perchè potrebbe influenzare tutta la giurisprudenza comunitaria in materia.

Passate poche lune dalla turbolenta sentenza contro Google, in Spagna si apre uno spiraglio sulla libera diffusione di informazioni sul web, ma questa volta forse non tutto è condivisibile. Infatti, qui si parla di diritti d'autore e quindi perdita di quattrini per chi lavora d'ingegno producendo materiale che indubbiamente ha un costo di tempo e conoscenza atto a portare un introito non indifferente al produttore.

Non sono del tutto d'accordo - con questo non voglio dire di bloccare il P2p, anzi - esclusivamente per il fatto che chiunque produce ha diritto ad essere tutelato. Mi sbaglio?

In Italia, sull'argomento, vige dal luglio 2004 la Legge Urbani che sottolinea come il possesso di una copia personale coperta da diritti d'autore non è punibile penalmente. Sulla bontà della Legge 128 credo non ci siano dubbi, ma la sentenza spagnola si riferisce ad altro e non penso si possa (come spesso succedde in rete ad ogni evento del genere) esultare per la raggiunta libertà della rete, che è ben altra cosa!!.