Passa il Decreto Romani, schema di attuazione di un decreto legislativo che dovrebbe puntare all' "Attuazione della Direttiva Europea sul Commercio Elettronico". Ma sulla rete le perplessità sono quasi invariate rispetto alla prima esposizione presentata a giudizio del Consiglio dei Ministri e che aveva allarmato tutti prefigurando internet come una televisione, sottoposta a regole e obblighi vari.

Qualcosa è cambiato, in meglio per fortuna. Infatti, nel decreto si legge che sono esclusi dall’obbligo di autorizzazione i motori di ricerca, i blog, i siti tradizionali, i giornali e i siti di giochi online, cioè (come si legge nel Decreto Romani, Art. 4) “i servizi nei quali il contenuto audiovisivo è meramente incidentale e non ne costituisce la finalità principale”.

Decreto Romani. Siamo tutti una tv?

Pericolo scampato dunque; nessun divieto per i blogger di pubblicare filmati online senza un’autorizzazione ministeriale. Purtroppo, dopo una approssimativa lettura, da nessuna parte si legge che gli ISP siano esclusi da responsabilità, come recita chiaramente la direttiva. Quindi resta il dubbio, vedi l'ultima sentenza Google, se i trasportatori di contenuti di altri abbiano responsabilità.

Secondo il parere di alcuni esperti della rete, il Quintarelli sottolinea come ci sia un bug nel testo che purtroppo lascia adito a delle interpretazioni non certo favorevoli alla libertà della rete e allo sviluppo di servizi online di cui oggi è difficile solo pensare che non potrebbero esistere più. Duro anche il comunicato della Aiip (Associazione Italiana Internet Provider) che parla di Grande Fratello della rete.

Un altro contributo, di Alessandro Longo, individua altri aspetti poco chiari del Decreto Romani. Cos'è un sito privato? e che significa "fare concorrenza alla radiodiffusione televisiva "?

Internet tutta, è evidente, fa concorrenza alla televisione!! Io personalmente la tv non l'accendo da chissa quanto tempo.. e quindi tutti i siti che navigo sono concorrenti della radiotelevisione .

Se avete letto i link che vi ho consigliato, in sintensi.... pubblicare dei video nei propri blog o siti non obbliga a richiedere autorizzazione, forse! ... Bella storia.