Google ha dichiaro nel mese di dicembre 2009 che chiunque effettui una ricerca sul motorone si ritroverà una serp inficiata dalle ricerche precedenti e dai click sui siti visitati. Chiaramente, non vedere una serp reale ma che dipende dalle nostre tipologie di ricerche e dai nostri click non penso che serva molto ne all'utente, che magari cerca qualche altra informazione oltre quelle già lette, ne a chi si occupa di posizionamento. Quest'ultimo infatti, considerando anche la geolocalizzazione delle serp, non riuscirà ad interpretare al meglio se il suo lavoro va nella strada giusta e quali iniziative intraprendere per migliorare la posizione del sito a cui sta lavorando. Esistono diversi metodi per evitare le serp personalizzate e, in rete, molte sono le soluzioni poste ma solo alcune funzionano davvero.
Leggi tutto: Le ricerche personalizzate di Google. Come evitarle
Sembra sia in corso un aggiornamento del Pagerank. "Letteralmente traducibile come rango di una pagina web, il pagerank è facilmente riconducibile al concetto di popolarità tipico delle relazioni sociali umane, ed indica, o si ripromette di indicare, le pagine o i siti di maggiore rilevanza in relazione ai termini ricercati (Ft. Wikipedia). Gli algoritmi che rendono possibile l'indicizzazione del materiale presente in rete utilizzano anche il grado di popolarità di una pagina web per definirne la posizione nei risultati di ricerca".
Premettendo che non è certo fondamentale in termini di posizionamento, molti sostengono che il pr, perlomeno quello mostrato dalla baretta di google, non conti niente. Personalmente non sono dello stesso parere... solo ed esclusivamente perchè il Pr è un "dato" che il motore offre e che permette oggi anche di "mandare segnali", a volte inquietanti. Pensate a quei siti che vendono link pubblicitari; google fa capire ad essi tramite la barretta che li sta per penalizzare, anche in serp.
Come ogni aggiornamento, vedo notevoli cali in giro per la rete su siti che frequento spesso.... qualcuno ha riguadagnato qualcosa persa per strada nel 2009. Bhèèè... blogjoomla.it come da progetti, anche se stimavo un aggiornamento tra la fine gennaio e l'inizio di febbraio... questo è un 4 meno. Chiaramente l'aggiornamento è appena iniziato quindi meglio non sbilanciarsi troppo...
... ma non doveva morire?
Una piccola azienda farà causa a Microsoft per violazione di marchio. L’azienda in questione si chiama Bing! e ha deciso di denunciare il colosso americano per aver usato il loro trademark per il motore di ricerca.
La Bing! Information Design , il "davide" della situazione, ha dichiarato di usare il marchio Bing! da circa dieci anni ma, Kevin Kutz, portavoce di Microsoft, sostiene: "Siamo convinti che questa accusa è priva di fondamento e crediamo che non vi sia confusione nel mercato per quanto riguarda questo marchio". Certo è che se microsoft dovesse rinunciare al nome, trovare un altro "marchio" per il motore su cui si basano tutti i suoi sforzi non sarà certamente facile.
Conoscere i modi per diagnosticare una penalità di Google diviene essenziale visto l'alto traffico che da questo motore proviene. Se si ha il sospetto di una penalizzazione, perchè perdi posizioni, o perchè la barretta della Toolbar è improvvisamente di un grigio fumo, o perchè le tue pagine indicizzate progressivamente diminuiscono, o perchè le tue visite calano... prova a effettuare qualche controllo.
1) Verifica il traffico interno alle tue pagine, se individui un momento di calo sbrusco hai una prima avvisaglia.
2) Esegui una ricerca del tipo [site: yoursite.com] per vedere nei rapporti presentati da Google quante URL il motore ha indicizzato; confronta spesso questo dato perchè sintomo di buona o cattiva salute per il tuo sito
3) Verifica se nel Google Webmaster Tools vengono segnalati eventuali problemi. Errori, metatag duplicati, grafici di scansione
4) Dai un'occhiata se il Pr nella toolbar di Google è cambiato; la barretta grigia potrebbe essere un inquetante segnale
5) Controlla il posizionamento del sito per nome a dominio senza il TLD
6) Verifica se Google ha inserito nella "lista nera" il tuo sito come pericoloso per la navigazione (http://www.google.com/safebrowsing/diagnostic?site=mysite.com <-- tuo nome dominio).
7) Controlla il codice sorgente delle tue pagine e verifica se esse contengono eventuali collegamenti iniettati, o script malevoli
8) Controlla il tuoi vicini di IP. Può succedere che in server strautilizzati - alcuni server su host famosi addirittura passano il migliaio di siti - ci sia un vicino scomodo, un sito spam, o anche qualche caso di sovraottimizzazione. Google, se trova siti del genere, sembra svalutare tutto il server e questo si traduce in una riduzione simultanea di trust per tutti i siti con lo stesso IP e/o stessa classe.
9) Copia una lunga parte di testo di una pagina e inseriscila nel campo ricerca di Google. La tua pagina deve classificarsi al primo posto
10) Controlla se le tue pagine sono raggiungibili con una sola URL; causa di penalizzazione sono anche i contenuti duplicati - cioè raggiungibili da più indirizzi url -. Inoltre, è buona norma non copiare da altri siti per non cadere nel filtro antiduplicazione dei motori. E' chiaro che se un sito ti copia, e ha più forza del tuo, è probabile che google - e gli altri motori - lo considerino come il creatore dei tuoi contenuti.
Questi sono dieci consigli per verificare se il tuo sito è penalizzato che ho provato a tradurre da http://www.searchenginejournal.com. Ma anche se non avessi nessun sospetto di penalizzazione, ogni tanto attuare questi controlli può prevenire il peggior danno, e non solo. Infatti, sono anche utili per verificare la buona salute del tuo spazio online.
Leggi tutto: Penalizzazioni di Google. Come verificare se il tuo sito subisce una penalizzazione
Si è sempre detto che il vino buono sta nelle botti piccole, e forse a questo detto si è rifatto Google quando ha pensato bene di rimpicciolire le url tagliandone la parte centrale. Un rivoluzione del web questo nuovo modo di intendere un collegamento ad una pagina. Già servizi tipo TinyURL e Bit.ly sono abbastanza diffusi, basta vedere le url nei social come Twitter che da tempo utilizza questo sistema. Evidentemente un risparmio di risorse non indifferente ma anche qualche controindicazione. Infatti, per un sito web con url del tipo dominio/sezione/categoria/contenuto l'attrarre il visitatore grazie alla parte centrale del collegamento non serve più.
Un altro fattore da considerare riguarda l'ottimizzazione: Google, come altri motori, evidenziano la key ricercata anche nella Url, quindi se avessimo una sezione chiamata internet visibile al centro della url questa verrà "omessa" dalla visualizzazione in Serp. In ogni caso, se grandi network e social opteranno per questa scelta evidentemente ci saranno dei buoni motivi. Sembra che domani sarà inutile inserire key nella url per posizionarsi sopratutto se le nostre url si trasformeranno nella tipologia impostata da servizi come TinyURL o Bit.ly. Se questa è l'ennesima rivoluzione del web, e di conseguenza l'inizio del passaggio al cosidetto WEB 3.0 non lo sappiamo, ma non è certo cosa da poco.
Pagina 6 di 7