Tante volte di legge sul web di metodi, modi e motivazioni per creare un sito di successo. Oggi vi propongo la visione di un video, un pò vecchiotto a dir la verità, ma che racchiude in se le 5 regole... per fare un sito. Il video nasce con un altro titolo, ma credo che queste che sentirete, oltre a essere le 5 regole per guadagnare con un sito, siano più le basi primarie da mettere in atto per un futuro proficuo introito economico..... a voi il video, buona visione.
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Simpatico, vero?.... Ricapitoliamo qualche punto:
Interazione: tener d'occhio i commenti e la casella di posta
Obbiettività: non esprime giudizi affrettati e moderati da solo
Focus: non andare fuori tema, come faccio io a volte, e pensa di trattare un argomento ben specifico. Individuare il target è fondamentale.
Originalità: "Elimina dalla tastiera i tasti Ctr-c e Ctr-v". Quant'è vero!!!
Velocità: Essere i primi a postare su un certo argomento, o su l'ultimissima news, è importante si... ma comunque è sempre meglio scrivere con coscienza e conoscenza: su questo punto ho qualche dubbio.... ritengo meglio scrivere qualcosa di completo con qualche minuto di ritardo, anzichè un contorto post fatto di frasi slegate.
Ciò che nessuno si aspettava è accaduto. Pochi giorni fa sono state pubblicate le motivazioni che il Giudice di Milano ha adottato per condannare il colosso Usa, attraverso i suoi responsabili Italiani, al carcere per violazione delle norme Italiane sulla privacy. I commenti in rete si sprecano e c'è chi, come Scorza - esperto del settore che scrive per Punto Informatico -, parla di sentenza piccola piccola che non chiarisce i dubbi, ed anzi li accresce creando confusione su ciò che è diritto e dovere, libertà e colpevolezza. Per chi non conosce i fatti, si parla della condanna per violazione della privacy riferita ad un video apparso su Google Video circa sei anni fa che riprendeva il pestaggio ad un ragazzino con problemi compiuto dai compagni di classe e ripreso con un telefono cellulare. Il video è riprovevole, non c'è dubbio, ma che colpa ha Google su un video che gira sui suoi server? Sino a ieri nessuna!!
Leggi tutto: Sentenza contro Google... ed il Web non è più come prima
Si parla di sentenza storica, ed è senz'altro un giudizio che darà il suo notevole contributo alla libertà della rete ma, con moderazione e nel rispetto della sentenza, occorre considerare alcuni aspetti. L'impegno, o per meglio dire, il lavoro d'ingegno non deve essere turbato dalla sentenza spagnola che evidenzia come l'offrire link che rimandano ad altri contenuti - anche coperti da copyright, come succede nei P2P - non è illegale.
«Il sistema di links - si legge nella sentenza - costituisce la base stessa di internet ed una moltitudine di siti fanno ciò che si vuole impedire con questa causa». La parte più interessante espressa dal giudice Raúl N. García Orejudo, e citata su alcuni quotidiani italiani, recita testualmente: «le reti P2P, in quanto mere reti di trasmissione di dati tra privati, non feriscono alcun diritto protetto dalla legge sulla proprietà intellettuale». Ad essere "sconfitta" è la Sgae - la Siae spagnola - che chiedeva per via civile - e non penale - la chiusura del Elrinconddejesus.es e di altri siti di questo tipo che propongono ai propri visitatori collegamenti al download di film, musica, libri. Da sottolineare - si legge in rete - che questo sito P2P non ha pubblicità, e quindi non lucrava sui diritti altrui.
Siamo un Web di megacontenuti e micromessaggini, cercando quello che interessa approdiamo in remote destinazioni di lunghissimi articoli - con buone probabilità, quelli che cerchiamo - e di microcontenuti che non dicono niente. Twitter spinge e Google acconsente: si parla che presto si avvicinerà il momento che vedremo le serp infestata di cinguettii di twitter e note di facebook. Ma perchè?
Forse non ho capito twitter, ma non credo che le twitterate interessino a qualcuno, meglio trovare in serp l'articolo che linkato, se ne linkano uno. Non credi?
Non capisco questa frenesia nel real search troppo legato a questo tipo di social. Se twitter, come altri social, è seguitissimo significa che non comprendo qualcosa. In poche parole, come altri non sto li ad esprimere i miei pensieri in 140 caratteri ma l'account lo uso solo per diffondere i contenuti dei miei siti che preferirei fossero indicizzati e raggiungibili direttamente e non tramite una twitterata. Non capisco come Google creda che gli utenti siano più interessanti a un twitter sforzandosi così tanto per indicizzarlo in real time, anzichè puntare sullo stesso procedimento per i veri contenuti, quelli che valgono.
Puntare sull'indicizzazione di contenuti interessanti in real time sarebbe certo positivo, ma la validità degli stessi non può essere mescolata e compromessa da qualche twitterio lanciato dal non mai capito twitter. In serp vorrei trovare ciò che cerco, e non un canticchio messo li solo perchè è postato su una piattaforma di social importante.
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